Storia del Comitato di Genova delle Società Dante Alighieri
Nel 1889, per iniziativa di alcuni prestigiosi intellettuali come Giosuè Carducci e Antonio Fogazzaro e di alcuni patrioti come Menotti Garibaldi e Giuseppe Cesare Abba (autore del celebre Da Quarto al Volturno e ligure di nascita) venne fondata a Roma la Società Dante Alighieri, che, come indicava il primo punto del suo statuto, si assumeva l’impegno, tuttora fondamentale, di difendere e diffondere la lingua e la cultura italiana. Negli anni successivi in alcune città italiane nacquero suoi Comitati e nel 1898 prese vita quello di Genova, voluto da un gruppo di cittadini della più varia provenienza (imprenditori, nobili, professionisti, patrioti e intellettuali); e il primo compito assunto dal Comitato genovese riguardava l’assistenza agli emigranti che, da ogni parte d’Italia, raggiungevano il porto di Genova per imbarcarsi verso le Americhe.
Essi, proprio come nel 1889 aveva raccontato Edmondo De Amicis nel romanzo Sull’Oceano -, fondamentale per comprendere le due ragioni, la miseria e il coraggio, che avevano spinto tanti nostri connazionali a lasciare le proprie radici – arrivavano smarriti e incerti a Genova e allora alcuni trovavano presso la sede della “Dante” genovese, in salita della Misericordia (vicino alla Stazione Marittima), accoglienza e conforto e, in attesa dell’imbarco, essi, per la massima parete analfabeti, imparavano quei primi rudimenti della lingua scritta che, giunti a destinazione, avrebbero consentito loro di mandare un saluto rassicurante ai parenti rimasti in patria.
Dal 1901 la “Dante” genovese si adoperò per creare delle piccole biblioteche di bordo e più tardi per istituire la figura del maestro viaggiante, il quale accompagnava gli emigranti nelle traversate transoceaniche dirette per lo più nell’America del Sud, per istruirli e renderli degni rappresentanti del nostro Paese, poiché, come sosteneva il primo presidente della “Dante”, lo scrittore Ruggero Bonghi, era necessario “vedere Italia ovunque sono italiani”.
Il compito della “Dante” si sarebbe ampliato in altra direzione durante la Grande Guerra, quando essa offrì il suo aiuto alle popolazioni civili di confine e ai profughi che spesso dalle zone di guerra venivano portati in Liguria: è il caso degli abitanti della Vallarsa (a sud di Rovereto dove furono soldati Eugenio Montale, come appare dalla poesia Valmorbia, e lo scrittore di Masone Carlo Pastorino, che ha raccontato le crudeltà della guerra e della prigionia in La prova del fuoco e La prova della fame) che furono ospitati negli edifici di una colonia del Cottolengo tra Varazze e Celle Ligure. Il fascismo tentò poi di asservire la “Dante”, ma essa seppe quasi sempre mantenere la sua sostanziale indipendenza e nel dopoguerra tornò alla sua meritoria attività grazie a figure eminenti della politica e della cultura come Vittorio Emanuele Orlando e Luigi Einaudi, che per qualche tempo ne fu vicepresidente.
Valmorbia, discorrevano il tuo fondo
fioriti nuvoli di piante agli àsoli.
Nasceva in noi, volti dal cieco caso,
oblio del mondo.
Tacevano gli spari, nel grembo solitario
non dava suono che il Leno roco.
Sbocciava un razzo su lo stelo, fioco
lacrimava nell’aria.
Le notti chiare erano tutte un’alba
e portavano volpi alla mia grotta.
Valmorbia, un nome – e ora nella scialba
memoria, terra dove non annotta.
Eugenio Montale
Sempre fedele ai suoi principi statutari, nella seconda metà del Novecento la Dante, che nel frattempo ampliò la sua attività anche all’estero dove ora si registrano circa 400 Comitati, fu la prima istituzione ad affrontare il problema dell’insegnamento dell’italiano non più ai connazionali emigranti, bensì agli stranieri immigrati; in questo quadro generale si mosse anche il Comitato di Genova, che tuttavia negli anni Ottanta attraversò un periodo difficile, poi superato grazie all’impegno della prof.ssa Maria Grazia Carbone Pighetti: dal 1985 ella si attivò per tenere in vita il Comitato e dal 1990 al 2001 ne fu Presidente svolgendo una notevole attività culturale, organizzando convegni, incontri, conferenze e istituendo premi e concorsi.
Nel 2001 le è succeduto il prof. Francesco De Nicola che, con il supporto di alcuni validissimi Consiglieri, da allora ha realizzato ogni anno almeno una quindicina di eventi (conversazioni, convegni, gite culturali, premiazioni) centinaia di eventi con un grande seguito di partecipanti che in alcune occasioni hanno fatto aumentare il numero dei Soci. In occasione di convegni sollecitati da ricorrenze (come quelli su Mazzini e su Garibaldi nel 2005 e 2007) o di serie di incontri (come quelli svolti nel 2021 in occasione del VII Centenario dantesco), il Comitato ha pubblicato libri di carattere storico e letterario ai quali hanno dato la loro collaborazione qualificati studiosi. Particolare attenzione è stata rivolta inoltre all’insegnamento dell’italiano agli stranieri, con l’organizzazione di specifici corsi di preparazione e aggiornamento rivolti agli insegnanti e l’istituzione anche a Genova di un Centro certificatore degli esami Plida.
Francesco De Nicola
A cadenze regolari si sono svolte presso il Comitato di Genova le elezioni per le diverse cariche del Consiglio Direttivo che rendono possibile la sua attività, svolta in collaborazione con le maggiori istituzioni culturali cittadine come la Biblioteca Civica Berio che, in virtù di una convenzione, mette a disposizione i suoi locali per le manifestazioni culturali organizzate dalla “Dante” genovese che, nella vita culturale della città, svolge un ruolo fondamentale libera da ogni condizionamento e sempre tesa a diffondere i molteplici aspetti dalla cultura nelle sue forme più accessibili al grande pubblico, senza tralasciare però il necessario rigore scientifico.